Il Dott. Graziano Messana, parla del “Progetto Rota” che offre incentivi per i costi di ricerca e sviluppo da parte delle aziende automobilistiche in Brasile, nonché del progetto “Brazil Auto Parts – Investment in Trusted Partners”, che promuove partnership tra imprese del settore dei ricambi, brasiliane e straniere, attraverso progetti di investimento in Brasile.
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Incentivi per spese in ricerca e sviluppo
Obiettivo emissioni con il progetto Rota
Agrobusiness, ripresa congiunturale e incentivi per l’efficienza energetica. Sono quesiti i tre fattori che spingonol’innovazione del settore automotive del Brasile. Graziano Messana, economista e imprenditore, ha fondato in Brasile GM Venture, conosce bene il Paese e la sua economia. “L’architrave del settore automotive è l’agrobusiness, che non patisce vere e proprie recessioni e – spiega Messana – rappresenta la principale componente nella crescita del Pil”. Agrobusiness, tradotto in business dell’automotive, dovrebbe chiudere, nel 2018, con un volume di 34 mila macchine agricole vendute. I buoni raccolti di soia e cotone hanno trainato le vendite. Il mercato interno del Brasile costituisce comunque un punto di forza anche per il settore auto.
Il progetto Rota(Ruota) 2030 avviato l’8 novembre prevede un apparato di regole chiare per le case automobilistiche che produrranno in loco nei prossimi 15 anni. E crea domanda per l’adozione di soluzione relative all’efficienza energetica, alle emissioni e alla sicurezza dei veicoli, offrendo incentivi per le spese di ricerca e sviluppo da parte delle aziende automobilistiche in Brasile (sia case automobilistiche sia fornitori).
Apex-Brasil, agenzia governativa per lapromozione del commercio e degli investimenti, ha vinto il premio United Nations Investment Promotion 2018 peril progetto”Brazil Auto Parts – Investments in Trusted Partners” chenasce dall’accordo con Sindipeças, associazione nazionale dei produttori brasiliani di ricambi per auto, con l’obiettivo di incentivare le partnership tralesocietà del settore ricambi, sia brasiliane sia straniere, attraverso progetti di investimento in Brasile. Il progetto contribuisce al raggiungimento dell’Obiettivo 9 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile(construzione di infrastrutture resilienti, promozione di un ‘industrializzazione inclusiva e sostenibile, promozione dell’innovazione).
Il settore tira, eccome. E in un contesto macro di difficoltà è uno dei pachi a mostrare vivacità. Le case automobilistiche internazionali hanno annunciato, entro il 2022, 30 miliardi di dollari di investimenti tra nuovi impianti e upgrade difabbriche esistenti. Fiat metterà sul piatto 3,2 miliardi di euro di investimenti in America Latina, di cui la maggior parte in Brasile. L’obiettivo è la creazione di 25 nuovo modelli: 15 con marchio Fiat, 10 Jeep e Ram.
Il principale volano dell’industria automobilistica resta comunque il consumo interno, ripartito dopo la crisi. La riduzione delle esportazioni di auto in Argentina, determinata dalla recessione, no è stata cosi significativa da frenare la crescita. Il 2018 chiuderà con circa 2,5 milioni di autovetture immatricolate. La mobilità elettrica è l’altro ambito in cui il governo brasiliano si sta attivando. Anche qui vi sono incentivi e azioni governative.
A tal fine, sia il ministero dell’Industria si Aneel, l’Agenzia Brasiliana per la Regolamentazione dell’Elettricità, hanno creato gruppi di lavoro per sviluppare un piano di azioni concrete. Nel 2018 il Governo ha pubblicato un nuovo decreto che riduce la tassa sui prodotti industrializzati(Ipi) per veicoli elettrici e ibridi dal 25% al 7-20%, in base a diversi criteri: traquestil’efficienza energetica dei veicoli.
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