Nell’intervista con Ansa, il dott. Graziano Messana parla dello scenario politico in Italia e delle prospettive di investimento delle aziende italiane in Brasile.
Puoi anche vedere un po’ di più sulla presenza italiana in Brasile qui.
Nessun partito o coalizione ha vinto la maggioranza in Parlamento per governare, il che richiederà alleanze con gruppi rivali affinche’ l’Italia possa avere un nuovo primo ministro senza che i cittadini debbano recarsi di nuovo alle urne.
“Uno scenario potrebbe contemplare un governo tecnico per approvare una nuova legge elettorale e convocare nuovamente le elezioni”, afferma Graziano Messana, amministratore delegato di GM Venture, che gestisce società e filiali straniere in Brasile, e vicepresidente della Camera di commercio brasiliano-brasiliana, industria e agricoltura (Italcam).
Nell’intervista che segue, parla dello scenario politico in Italia e delle prospettive di investimento delle aziende del paese europeo in Brasile.
ANSA – Qual è la sua valutazione della situazione post-elettorale in Italia?
GM: Non c’è coalizione o partito a maggioranza assoluta, né nella Camera (316 deputati) né nel Senato (161 senatori). Anche se il centro destra ha avuto più seggi in entrambe le camere, non ha una maggioranza da governare. All’interno di questa coalizione, la Lega Nord è cresciuta al 17% e il partito di Berlusconi si è attestato al 14%. Ma la grande novità è il Movimento a 5 Stelle (M5S), che con oltre il 32% è diventato il primo partito. Il centrosinistra ha avuto una sconfitta significativa con la caduta del partito dell’ex primo ministro Matteo Renzi (PD), che ha annunciato le sue dimissioni al comando del partito.
ANSA – Quali sfide avrà il M5S per formare un governo?
GM: La grande sfida per il M5S è adesso. Devono dimostrare di poter governare e per questo devono stringere alleanze, il che non è facile. Oppure possono scommettere su nuove elezioni per cercare di aumentare i loro voti e raggiungere la maggioranza assoluta. Entrambe le strade sono difficili e piene di pericoli per un movimento che non ha mai assunto la responsabilità del governo a livello nazionale.
ANSA – Secondo lei, quali sono gli scenari possibili per i negoziati governativi in Italia?
GM: Se tutti rimangono fedeli alle posizioni annunciate prima delle elezioni, il Partito Democratico (PD) non dovrebbe sostenere il M5S. La Lega Nord rimarrà nella coalizione con Berlusconi e non dovrebbe sostenere il M5S – e spero che questo non accada, perché entrambi sono schierati contro l’Unione Europea.
In breve, non si avrebbe una composizione stabile da governare, e uno scenario potrebbe essere per un governo tecnico di passare una nuova legge elettorale e chiamare a nuove elezioni. Anche se è stato sconfitto alle urne, il PD sarà il fedele dell’equilibrio. Abbiamo tre possibili scenari: alleanza con il centro-destra, con il M5S o opposizione. Quest’ultima è la scelta dichiarata dal segretario del partito, Matteo Renzi. Se fosse così, sembra inevitabile che l’Italia dovrà votare di nuovo, cosa che spaventa i mercati.
ANSA – Anche se le parti riescono a formare un gabinetto, l’Italia rischia di avere di nuovo un governo instabile?
GM: La situazione che ora abbiamo in Italia è figlia di un sistema elettorale e di un’architettura istituzionale che devono essere migliorati e non funzionano bene. Una cosa che deve essere chiara è che ogni parlamentare ha fiducia nella persona, non nel partito. È libero durante la legislatura di cambiare partito, spostarsi da sinistra a destra e viceversa, di organizzarsi in gruppi che possono minacciare la maggioranza creata e rovesciare facilmente i governi. Non c’è più la caratterizzazione ideologica della “Prima Repubblica” dal 1992, quando l’operazione “Mani Pulite” ha distrutto i partiti tradizionali. Ciò provoca una grande “trasformazione” parlamentare.
ANSA – Come può questo scenario influenzare gli investimenti delle aziende italiane in Brasile?
GM: In Brasile, siamo fortunati ad avere un “Sistema Italia” molto valido. Parlo dell’azione dell’Ambasciata, del Consolato, dell’Agenzia italiana per il commercio e della Camera di commercio, che negli ultimi anni ha fortemente sostenuto gli scambi tra paesi. L’ambasciatore Antonio Bernardini è stato estremamente attivo e determinato in questo complesso periodo di crisi brasiliane e ha dato il via a numerose e ottime iniziative. In diversi settori, le aziende italiane non hanno atteso la politica, come Gavio, che controlla EcoRodovias e a gennaio ha investito altri R$ 883 milioni. E Granarolo, il più grande operatore agroalimentare italiano, che ha acquisito il 60% di Allfood qui in Brasile. Nel settore finanziario, la principale banca italiana, Intesa Sanpaolo, ha investito in Brasile nel lungo periodo, trasformando la propria filiale in una banca multipla e crescendo, supportando diverse società italiane. E il gruppo Azimut ha acquisito quattro società in Brasile e ora ha R$ 7 miliardi in asset under management.
ANSA – Quali settori presentano maggiori opportunità per gli investimenti italiani in Brasile?
GM: C’è un terreno fertile per gli affari, e l’esperienza e il potenziale delle aziende italiane in Brasile possono fare la differenza. Il brasiliano guarda allo stile di vita italiano, ama la tecnologia e ha aumentato l’uso dell’automazione residenziale e commerciale. Cosmetici, sicurezza digitale, energia rinnovabile e internet delle cose sono settori in cui le aziende italiane hanno un vantaggio competitivo per entrare in Brasile, oltre al tradizionale “3F” (Food, Fashion & Furniture).