Date
30/11/2023

Tra fusioni e acquisizioni significative, il Brasile si dimostra un'ottima soluzione per riunire capitali esteri e per le fusioni e acquisizioni.

Leggi l'articolo firmato da Economy per scoprire le ultime notizie finanziarie dal Brasile e conoscere l'opinione di Graziano Messana. Scopri di più su fusioni e acquisizioni in Brasile qui.

 

Vivere in un mercato emergente come il Brasile significa partecipare congiuntamente a fenomeni di trasformazione molto rapidi e a cicli economici che si alternano a velocità talvolta imprevedibili nonostante le grandi dimensioni.

Il bilancio di questa breve analisi, a scapito di chi pensa che il Brasile farà fatica a recuperare il ritardo accumulato durante l'ultima crisi economica, vede una solida capacità brasiliana di attrarre capitali esteri, effettuare fusioni e acquisizioni e modernizzarsi.

Per quanto riguarda l'attrazione di capitali, dobbiamo ricordare il programma di importanti privatizzazioni, insieme a un nuovo apparato di norme anticorruzione e di conformità, che ha incoraggiato gli investitori stranieri. Ciò ha portato il Brasile al secondo posto nella classifica degli IDE, Foreign Direct Investment.

I dati si riferiscono a uno studio appena pubblicato dall'UNCATD (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo) e mostrano come il Brasile sia riuscito ad attrarre 75 miliardi di dollari di investimenti diretti esteri, con un aumento del 26% rispetto al 2018. Allo stesso tempo, ricordo, la Cina non era in grado di attrarre investimenti e l'India aveva una crescita più modesta.

Una transazione significativa è stata la vendita di una grande società di distribuzione di GAS (THE TAG) acquistata da un consorzio di investitori guidato da Engie, ma altre privatizzazioni già annunciate nel 2020 come Eletrobras, la più grande azienda elettrica dell'America Latina, o Telebras, attireranno ulteriori investimenti diretti esteri per l'anno in corso dando continuità a questa tendenza.

Oltre alla privatizzazione, i dati preliminari sugli investimenti «greenfield» annunciati nel paese supportano questa prospettiva, in particolare nei settori delle energie rinnovabili e nell'industria automobilistica.

Di conseguenza, il Brasile ha apprezzato gli investitori stranieri più degli altri BRICS.

Parlando invece di fusioni e acquisizioni, abbiamo ricordato i significativi investimenti di ENEL, che è diventata il primo operatore locale in Brasile, o l'annuncio di FCA del potenziale investimento di 4 miliardi di euro da realizzare presto in Brasile.

Ma per avere una panoramica, vale la pena analizzare un po' il settore delle fusioni e acquisizioni e tutte le operazioni avvenute in Brasile per metterlo in relazione con le prime considerazioni sugli investimenti diretti esteri.

Già negli ultimi due anni si era registrato un boom di fusioni e acquisizioni, grazie alle cifre record di 830 transazioni effettuate nel 2017 e 967 transazioni nel 2018. L'anno 2019 si chiude con un ulteriore record storico con diverse transazioni realizzate pari a 1.231.

Per inciso, questo dato mostra l'aumento della fiducia da parte dei lavoratori domestici e il miglioramento delle condizioni economiche del paese, dato che una parte sostanziale di queste è realizzata da giocatori brasiliani. Vale la pena ricordare, e non oggetto di questa analisi, tuttavia, che l'IPO più rilevante perfezionata da una società brasiliana è avvenuta nel 2019: XP Investimentos, una piattaforma di servizi finanziari valutata circa 20 miliardi di dollari e quotata al Nasdaq (per ragioni tecniche).

In queste 1.231 operazioni di M&A (di cui 750 effettuate nello stato di San Paolo) vengono intercettate fusioni significative in settori come l'aeronautica (Embraer e Boing) o la cosmetica (Nature e Avon), ma i dati esaminati in uno studio di KPMG sono utili per mostrare i settori che hanno creato le maggiori opportunità. Si trattava di informatica, con 293 transazioni effettuate, seguite da ospedali e laboratori di analisi cliniche, immobili, società energetiche e prodotti alimentari.

La quota di transazioni internazionali è in crescita, nel caso specifico del 20%, e sono 374 le transazioni effettuate da giocatori stranieri.

Per chiudere il quadro delle statistiche, vediamo come il 2019 sia stato un anno altrettanto entusiasmante per la creazione degli unicorni brasiliani, società con tecnologie digitali valutate, in concomitanza con operazioni di M&A o aumenti di capitale, per un valore di oltre un miliardo di dollari.

Se il 2018 aveva generato 5 di queste realtà, anche il 2019 si è distaccato, creando altrettanti casi di successo e ponendo il Brasile al terzo posto nel mondo dopo Stati Uniti e Cina.

Le società sono Ebanx (pagamenti digitali), Gympass (fitness), Loggi (logistica e consegna), QuintoAndar (intermediazione immobiliare) e Wildlife (videogioco).

Come si comportano le aziende italiane in un mercato così promettente come quello brasiliano? Non sono certo indifferenti alle opportunità che offre il Paese. C'è un mercato enorme, anche se distante e complicato. La Guida sul Brasile pubblicata alla fine del 2019 dall'Ambasciata d'Italia in Brasile contiene un censimento che espone 972 aziende italiane con una filiale nel Paese. Al netto delle grandi aziende, quasi tutte presenti, si tratta spesso di piccole e medie imprese che lasciano spazio, sia nei settori tradizionali che in quelli più innovativi, abbracciando appieno il fenomeno della trasformazione digitale. La domotica e la sicurezza digitale stanno crescendo e non è un caso che l'italiana NICE, che opera in questo settore, stia costruendo un moderno impianto investendo 20 milioni di euro o che Planet Smart City abbia scelto il Brasile per costruire 10 città intelligenti, di cui 2 già avviate. Nei settori tradizionali, Chiesi Pharmaceuticals ha appena aperto nuove installazioni all'avanguardia e, nel distretto del design di San Paolo, sta lanciando un nuovo multimarca di design italiano al servizio dell'industria delle costruzioni e dell'architettura d'interni.

Dobbiamo sfruttare meglio le opportunità offerte dall'ingresso di grandi player italiani, l'indotto per le PMI italiane è molto ricco e sicuramente favorito in un periodo come questo che sta attraversando il Brasile.

Graziano Messana

Socio amministratore GM Venture

Graziano Messana

Socio amministratore GM Venture

Articolo originale in italiano.