Date
30/11/2023

Nell'articolo, Graziano Messana parla di due fatti rilevanti che contribuiranno alle opportunità su diversi fronti commerciali per Aziende italiane in Brasile. Gli ingenti investimenti di Enel e l'accordo firmato tra il Mercosur e l'Unione Europea. Puoi anche vedere qualcosa in più sulla presenza italiana in Brasile qui.Nelle ultime settimane sono accaduti due eventi importanti che meritano un'attenzione particolare perché contribuiranno così tanto alla crescita del business che l'Italia sarà in grado di sviluppare. In Brasile, gli investimenti italiani hanno raggiunto il massimo storico tra il 2018 e il 2019 perché, grazie al mega-investimento di Enel che si è posizionata come primo distributore di energia e importante attore di energie rinnovabili, secondo i dati del Ministero dell'Economia brasiliano e un memorandum d'intesa per lo scambio di informazioni firmato tra i paesi più importanti, l'Italia si è trovata davanti a colossi come Stati Uniti e Cina, in testa alla lista dei paesi investitori. A valle di queste informazioni consolidate arriva un annuncio molto importante e forse passato un po' sui media italiani, che riguarda la visita a fine maggio del CEO globale di FCA e Jonh Elkann. Accantonata l'operazione globale con Renault, che in Brasile avrebbe avuto un terreno piuttosto favorevole perché la Renault ha un solo stabilimento in una regione diversa da quelle in cui è presente la Fiat, negli stati di Minas Gerais e Pernambuco, la visita ha formalizzato per queste due unità produttive nuovi investimenti per un totale di 16 miliardi di reais. Si tratta dell'investimento più significativo effettuato dagli anni '70 a oggi e naturalmente favorirà tutti i fornitori italiani indotti di Fca, come è avvenuto in passato. Investimenti di poco meno di 4 miliardi di euro al cambio attuale, si aggiungono quindi a quelli di altre grandi aziende come Enel o la stessa Buzzi Unicem, se pensiamo al privato, senza dimenticare le recentissime operazioni di Sace che hanno finanziato 60 milioni di dollari in Nexa e 300 milioni di dollari in Braskem, operazioni realizzate con lo scopo specifico di favorire la catena di società italiane operanti nell'area del mining e del carbone chimico. Petrolio e gas. L'ulteriore notizia positiva arriva venerdì scorso con la storica firma dell'accordo UE-Mercosul. L'accordo, che era in fase di negoziazione da 20 anni, era stato boicottato dai governi Lula e Rousseff, quindi Temer ha ripreso i negoziati ed è stato inserito nell'agenda dell'attuale governo. Il 4 giugno, il ministro dell'Economia Paulo Guedes ha chiarito in un incontro con le principali istituzioni e aziende italiane che l'accordo era prossimo alla firma e che il Brasile non voleva più rimanere un paese chiuso al mercato e al libero scambio. L'Italia, e in generale l'Europa, esporta macchinari, veicoli, prodotti farmaceutici e chimici verso i paesi del continente sudamericano (Mercosul). Ma il paese più penalizzato, in quanto storicamente ha scontato dazi all'importazione molto alti e talvolta proibitivi, è sempre stato il Brasile, che da solo rappresenta un PIL superiore a quello di tutti gli altri paesi del Mercosul. Questa apertura è positiva per le aziende italiane che hanno nicchie di eccellenza e possono vedere in questo nuovo mercato un enorme bacino per la loro espansione. Dall'altro, e mi riferisco principalmente al Brasile, i prodotti più esportati in Europa sono la carne, la soia, il caffè, il succo d'arancia. Nonostante i tempi di attuazione necessari per rendere effettivo questo accordo, la situazione generale è considerata vantaggiosa per i due blocchi. Opportunità su diversi fronti quindi per le aziende italiane da un lato e la crescita del Brasile dall'altro. Tutto ciò che dobbiamo fare è entrare nella fase esecutiva.Articolo originale in italiano.